Ci siamo formalmente costituiti in associazione nel 2013, allora era ancora tra noi il compianto Presidente Onorario Ettore Grimaldi, animati dal “sacro furore” della passione per l’acquaponica. Non sapevamo ancora allora che da allevatori di pesci e coltivatori di ortaggi ci saremmo trasformati un “esca” per una burocrazia sempre affamata di cartacce!

Nel 2014 abbiamo deciso di iscriverci al Registro Regionale (del Piemonte) delle Associazioni di Promozione Sociale; non l’abbiamo fatto perché aspiravamo a qualche forma di contributo pubblico (detto fra noi le genuflessioni davanti al politico di turno un po’ ci schifano) ma per dare trasparenza alla nostra attività, per documentare che non usavamo un euro che non fosse di autofinanziamento e che non distribuivamo prebende, neppure sotto forma di “rimborsi spese”! Da allora è stato un mezzo calvario di adempimenti formali, registrazioni, cambi di statuti, richieste di integrazioni e di chiarimenti, ecc … ma siamo sopravvissuti per stare qui a raccontarvelo!

L’ultimo adempimento fresco fresco è quello della compilazione della scheda di revisione per gli anni 2019 e 2020 (per chi fosse curioso la mettiamo in allegato). Per l’occasione ci siamo fatti estrarre da Oscar, il nostro socio “social media manager”, qualche dato dagli analytics di Google e abbiamo scoperto che nel 2019 abbiamo avuto 7.384 utenti con 32.561 visualizzazioni di pagine,

mentre nel 2020 gli utenti sono diventati 12.363 con 44.263 visualizzazioni di pagine.

Sappiamo che questi numeri hanno un valore economico, ma noi non ci teniamo a pesare con il metro del danaro le frequentazioni del nostro sito, ci piace pensare che ci sono degli appassionati di acquaponica che ci leggono con piacere e ci rimangono affezionati nel tempo, anche se non aderiscono formalmente al nostro sodalizio.

Per chi invece fosse un fan delle statistiche pubblichiamo tutti gli analytics dei due anni in allegato

Breaking news (che ha dell’incredibile e, se non ci fosse da piangere pensando alla misera burocrazia di questo Paese, ci sarebbe da ridere) abbiamo appena spedito la documentazione via PEC in Regione che arriva una telefonata con la quale un’impiegata ci chiede di rispedire la relazione perché non vanno bene i due formati nei quali l’avevamo spedita firmandola digitalmente, .p7m e .pdf,  ma il documento deve essere un .pdf firmato in .p7m, perché altrimenti il loro sistema informatico “Docqui” non lo acquisisce. ATTENZIONE SIGNORI, PER CAPIRCI BENE, LA SCHEDA DI RELAZIONE, IN ENTRAMBI I FORMATI NELLA QUALE E’ STATA INOLTRATA, E’ GIURIDICAMENTE PERFETTAMENTE VALIDA!!! E’ IL SISTEMA DI M…A DELLA REGIONE CHE NON E’ IN GRADO DI ARCHIVIARLA, PER CUI L’UTENTE (SUDDITO) DEVE RIFARLA!!! E, visto che c’è, deve rimandare tutta la documentazione!!!

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