
Il successo del primo impianto outdoor mi ha invogliato a ripetere l’esperienza, questa volta cercando di coniugare la resa agricola con l’aspetto estetico e con il risparmio energetico. E’ nata pertanto una serra passiva (addossata ad un muro in cemento che accumula il calore di giorno rilasciandolo lentamente durante la notte) Il legname utilizzato è pino FSC impregnato in autoclave per renderlo resistente all’umidità, la copertura è in policarbonato alveolare da 16 mm.Un laghetto ornamentale, che qui vedete in fase di realizzazione, è collegato alle vasche di coltura che sono all’interno della serra tramite un pompa a basso consumo da 20.000 litri all’ora che funziona a intermittenza. Pompe, lampada a UV, prefiltri e filtri sono tutti in quel locale interrato tondo che vedete accanto al laghetto, il cui sportello d’accesso ora è mascherato da un lembo di prato sintetico che non offre soluzioni di continuità con il prato vero circostante :
Attorno al laghetto adesso ho piantato dei lamponi (nella striscia di terreno a sud) mentre lungo il muro ho realizzato 3 growbed esterni che sono alimentati da un circuito secondario, ottenuto deviando una parte del flusso dell’acqua della pompa che, una volta sfruttato viene reimmesso nel laghetto. Eccoli in fase di costruzione:
Questi growbed sono costruiti cone i “lettorini” che facevano i nostri nonni per prodursi le piantine e le prime insalatine di stagione, sono realizzati in plastica riciclata e hanno un coperchio in policarbonato, non ancora presente nell’immagine.
All’interno della serra sono possibili due sistemi di coltura, Media Based e DWC. In pratica il primo realizza un’ulteriore filtazione di eventuali impurità dell’acqua impedendo che vengano a contatto con le radici fluttuanti. La foto si riferisce ancora alle fasi di avvio dell’impianto:
Ulteriori linee di coltura con i relativi elementi filtranti sono stati aggiunti successivamente:
Così si presentava l’interno della serra nell’estate del 2015:

Questi invece erano gli abitanti del laghetto, senpre nello stesso periodo:
La “chicca” cinale è costituita dalla concimaia, nella quale riciclo gli scarti di cibo, del giardino e dell’orto pre produrre dell’ottimo compost. Stufo delle baracche che si trovano in giro, che non bastano mai e si rompono subito, me la sono costruita, con l’aiuto del mio amico Vincenzo. E’ in plastica riciclata, solida, resistente ad ogni intemperia e non necessiterà di sostituzione per i prossimi 800 anni! Ha una doppia apertura, dall’latro per introdurre gli scari vegetali e di fronte per estrarre il compost senza fatica. Ci sono due scomparti, uno per il comulo in maturazione l’altro per quello fresco che viene introdotto un giorno dopo l’altro. I lombrichi possono “migrare” a loro piacimento passando per una griglia interna che divide le due sezioni, lasciando a tempo debito il compost maturo per la raccolta e andando ad alimentarsi con i nuovi vegetali introdotti non appena raggiungono il livello di marcioume di loro gradimento. Ecco qualche immagine:


