Riprendiamo, per il blog di “Akuadulza” il tema del rapporto fra cibo e urbanizzazione, prendendo spunto da un post apparso su “La Stampa” on line dal titolo: “È nelle città che si giocherà la sfida per gli alimenti sani e per tutti”. E’ un tema che ci sta molto caro perché nelle città i centri si congestionano le periferie si affollano, diventando sempre più sterminate e inglobando quelle che una volta erano le cinture produttive e gli opifici dismessi. Gli insediamenti urbani laddove non vengano governati stanno andando verso un progressivo “autostrangolamento” anche per quanto riguarda gli approvvigionamenti quotidiani.
Questa immagine, tratta dal libro Food and the Cities del 2015 ci racconta, quasi meglio delle parole come gli ecosistemi urbani dipendono da altri territori sia per acquisire ciò di cui hanno bisogno per esistere (energia, acqua, suolo, cibo), sia per smaltire ciò che non hanno completamente metabolizzato (rifiuti, scarti, emissioni).

Questo blog si occupa di coltivazione acquaponica, che può essere realizzata anche in spazi ristretti, con produttività elevate e consumi bassissimi, in suoli resi sterili all’agricoltura da insediamenti produttivi dismessi, persino, entro certi livelli “contaminati”, giacché si tratta di un “sistema chiuso” di pesci e verdure che non entra in contatto con l’ambiente esterno. Un piccolo contributo alla produzione di cibo sano, senza l’utilizzo di pesticidi, che non ha necessità di lunghi trasporti, neppure di refrigerazioni, essendo prodotto nello stesso luogo del consuma. Le insalate addirittura posso arrivare nelle case con le loro radici e conservate per alcuni giorni esattamente come si farebbe per un mazzo di fiori, in questo caso non recisi.
Un ulteriore spunto per una riflessione ci arriva da uno studio sul rapporto tra cibo e città che è stato presentato a Milano al Nono Forum internazionale su Alimentazione e Nutrizione. Si tratta di un’analisi che prende in considerazione le città di New York, Rio de Janeiro, Milano, Ouagadougou, Tel Aviv, Seul e Sidney, centri strategici, che in questi anni hanno guardato al cibo in un’ottica sostenibile, intervenendo su alcuni dei problemi più comuni dei propri abitanti come la salute, la distribuzione della ricchezza, la parità di genere.
E vicino a noi? Tra Milano e Torino qualcosa si sta muovendo, quantomeno nel settore dell’acquaponica, staremo sulle novità via via che si faranno concrete ed informeremo i lettori del blog.