
Sempre con il prezioso aiuto di Matteo e Vincenzo ci avviamo verso la conclusione del lavoro, la vasca viene rivestita di liste di pino trattato in autoclave, opportunamente impregnate di un olio saturatore per renderle ancor più resistenti al tempo e alle intemperie. Con il medesimo prodotto sono state impregnate tutte le parti in legno della struttura, dalle travi ai cassoni, anche se non sono esposti direttamente alle intemperie in quanto coperti.
Al centro del filmato quella che abbiamo chiamato scherzosamente la “bara gialla” che è invece una cassa di espansione che raccoglie l’acqua in caduta dal filtro biologico prima di distribuirla nella vasca grande tramite una “lama d’acqua”. All’interno della cassa troveranno posto degli iris che cresceranno addossati al muro in cemento e renderanno lo spazio, non solo produttivo ma anche bello!

Le foto che corredano il post sono state scattate oggi, a qualche mese dalla fine dei lavori, siamo a novembre, resistono gli ultimi pomodori ma che credo non porteranno più frutti, gli iris campeggiano “tristi” nella loro “bara” ormai colorata di blu scuro ma sono pronti a ripartire la prossima primavera. La vasca dei pesci è stata riempita d’acqua e popolata con una trentina di trote, fario e marmorate, già della dimensione di una ventina di centimetri. Sono andate a sostituire i persici trota (black bass) che d’inverno rallentano la propria crescita, saranno “raccolte” a giugno, quando l’acqua del ricircolo inizierà a diventare troppo calda per loro e saranno cresciute fino a pesare 6/7 etti ciascuna, a quel punto il loro posto nella vasca grande verrà preso dagli avannotti di persico trota che adesso stanno nella vasca piccola a fianco (è possibile scorgerla sotto la colonna grigia del filtro biologico).